Siete sicuri che il nome Barry Seal non vi dica niente? Mai vista Narcos, la serie tv che ha spopolato su Netflix? Effettivamente l’attore che interpreta questo personaggio nella serie, Dylan Bruno, ha dieci anni meno rispetto a Tom Cruise che veste i suoi panni nel film della Universal Pictures. Ha più barba ed è presente solo in un episodio della serie. Ma se ne avete sentito la storia, vi è sicuramente rimasto impresso.
Barry Seal è un personaggio che solo l’America poteva produrre. E quale attore è ‘più americano’ di Tom Cruise per interpretarlo in Barry Seal – Una storia americana?

Barry Seal alla fine degli anni ’70 era un pilota della TWA, viveva con sua moglie Debbie e un figlio piccolo a Baton Rouge, seconda città della Louisiana. Saliva e scendeva dagli aerei, tornava a casa dalla sua bellissima moglie (Sarah Wright), faceva l’amore o crollava dalla stanchezza e poi ricominciava daccapo. La differenza con gli altri piloti era la passione per il suo lavoro: insomma a Barry volare piaceva proprio un sacco, sapeva farlo bene e non c’era occasione per cui non togliesse il pilota automatico per avere il controllo del velivolo, fregandosene delle procedure.
Un giorno gli si avvicina un tipo un po’ strambo che dice di chiamarsi Monty Schafer (Domhnall Gleeson): lavora per la CIA, sa che Barry è bravissimo a volare e sa che arrotonda con un piccolo contrabbando di sigari cubani. Gli propone quindi – con una velata minaccia – di lavorare per il Governo, seducendolo con la proposta di volare su un piccolo e velocissimo aereo per poter così scattare foto a ribelli e terroristi sudamericani nelle loro basi. Barry ha grandi aspirazioni, accetta la collaborazione e si scopre bravissimo. La CIA però non è disposta a pagare di più tutti i rischi che il pilota corre per volare così basso. Il problema della CIA è che anche qualcun altro ha notato la bravura di Barry e, a differenza degli americani, è disposto a pagare: si tratta del colombiano Jorge Ochoa, che con suo fratello e Pablo Escobar è uno dei più importanti narcotrafficanti dell’epoca: perché Barry non usa il lasciapassare della CIA per far arrivare la loro droga negli Stati Uniti?
E secondo voi cosa può rispondere un tossico di adrenalina come Barry ad una sfida del genere?

Il ritmo della narrazione di Doug Liman (che ha già diretto Tom Cruise in Edge of tomorrow – Senza domani) è velocissimo, la fotografia coloratissima. La storia è talmente complicata e assurda che la stessa voce fuori campo di Barry afferma di essersi perso nel racconto. La commedia si confonde con l’azione finché non diventa dramma. Si registra, ripercorre tutto Barry affinché la sua immagine non si sgrani.
Tom Cruise riesce a contenere nello sguardo la consapevolezza di ciò che sarà, nonostante il resto sia superficie. L’unico personaggio che in effetti sembra avere un peso è JB, il fratello di Debbie, sporco e viscido nonostante i vestiti e la macchina fluo.
Il suo volto butterato e la sua incapacità di reggersi in piedi rappresentano tutto lo squallore e la miseria che c’è dietro i soldi e l’immagine da cartolina disegnata nel corso del film, del narcotraffico, degli anni ’80 e di una certa America. Straordinario, nei panni di JB, Caleb Landry Jones.
Una curiosità è che il film doveva uscire a gennaio ma la prima figlia di Seal, Lisa Frigillo Seal (nata dalle prime nozze dell’uomo con Barbara Dodson), ha fatto causa alla Universal perché la casa di produzione ha sborsato 350mila dollari a Debbie e ai suoi tre figli (avuti con Barry), e non a lei, riconosciuta nel 2015 come amministratrice degli immobili del padre. Anche se nulla è trapelato, la casa di produzione deve aver trovato un accordo per i diritti per la biografia. Che tristezza.