Anche se mi è nota l’espressione ‘primavera’ come riferimento alla ricorrenza del compleanno, non credo di averla mai utilizzata. Me ne piacciono la delicatezza e il pensiero che la vita sia qualcosa che dovrebbe sempre avere la stessa luce e lo stesso profumo di quella stagione (che pare eletta come principe). Questo meraviglioso film francese con la regia di Blandine Lenoir (attrice, regista e produttrice) solo nella sua versione italiana si chiama 50 primavere; in origine ha un nome un po’ più complesso: Aurore. Infatti Aurore è sì il nome della protagonista (interpretata da una grandiosa interprete, Agnés Jaoui che ne è anche una degli sceneggiatori) ma è anche il termine che utilizziamo per indicare l’inizio del giorno, l’aurora appunto. Potremmo dire che ‘inizio’ è il nome della protagonista di questo film e che, probabilmente, è un nuovo inizio quello che sta per vivere e per raccontare.
Aurora sta per compiere 50 anni, è in piena menopausa, sta divorziando dal marito (Nanar, Philippe Rebbot) con cui continua ad avere un ottimo rapporto nonostante siano separati da anni e lui abbia una nuova compagna – ovviamente più giovane di Aurora – e due figli molto piccoli, continua ad occuparsi delle sue figlie, la maggiore delle quali (Marina, interpretata da Sarah Suco) è in attesa di un figlio, mentre con la più piccola (Lucie, Lou Roy-Lecollinet) la convivenza è un po’ complicata dato che la ragazza è convinta di stare vivendo la storia d’amore della sua vita (con Tim, Théo Cholbi, ma d’altronde chi di noi non ha passato l’attimo in cui tutto sembrava eterno) ed è assolutamente indifferente a tutto il resto (rischiando di essere invadente e di mettere in imbarazzo la genitrice). Inoltre, la gestione del ristorante in cui Aurora lavora da anni è cambiata e uno dei giorni in cui il suo nuovo proprietario (Seb, Nicolas Chupin) insiste nel volerla chiamare Samantha (nome più interessante, secondo lui, per la clientela) Aurora/Samantha decide di aver toccato il fondo e che è il momento di andare via. La sua amica Mano (un’altra fantastica attrice, Pascale Arbillot, che ci regala dei momenti davvero esilaranti) è convinta che Aurora riuscirà a trovare una quadra e a risolvere tutto ed è proprio mentre sono insieme che Aurora incontra, dopo anni, il suo primo grande amore, Christophe (il bellissimo Thibault de Montalembert) che un po’ risolve, un po’ complica il tutto perché è stato ferito in passato e non capisce nemmeno lui quello che vuole. 50 primavere è un film splendido che parla dell’essere donna in una maniera delicatissima ma anche molto concreta, fisica ed emotiva. Percorre tutte le difficoltà e la bellezza del femminile, indaga – e non solo in superficie – il terrore dell’inserirsi in un ciclo che sembra vederci tutte come finite, concluse proprio a quell’età, ironizza sulla considerazione del femminile come equivalente alla debolezza e distrugge tutti gli stereotipi, mostrandoci quello che abbiamo sotto gli occhi ogni giorno, ossia che si può essere madri sole, lavoratrici, il punto di forza di una coppia, nonne, inserirsi e poi scappare da ogni ruolo predefinito e che si può cambiare tutto, anche quando pensiamo di non avere altra possibilità.
Si ride e si piange in sala, come solo quando si vede del buon cinema si può fare.
Questo è quello che ne pensiamo io e la mia amica Carole, subito dopo la visione del film.
Ho scoperto che nel periodo pre-natalizio vado un po' a rilento perché la mia vita sociale raddoppia. Infatti ci ho messo tantissimo a montare questa video recensione fatta con la mia amica Carole Martinato (che ho continuato a chiamare tutto il tempo Claire come la mia bambola di porcellana preferita). Parliamo di un film bellissimo #50primavere di Blandine Lenoir, un'occasione per riflettere sulla natura femminile e sulla – meravigliosa – vita in generale. Aurore, le film Agnès Jaoui Officiel #ThibaultDeMontalembert Pascale Arbillot Sarah Suco Bim Distribuzione #KaréProductions Lou Roy-Lecollinet #NicolasChupin #RachelFermane #LaurieBordesoules
Geplaatst door Uanema op woensdag 27 december 2017