40 anni. Alice (Reese Witherspoon) sta quasi per festeggiarli. È appena tornata nella casa in cui è cresciuta a Los Angeles con le sue due figlie, Isabel (Lola Flanery), undici anni e attacchi di panico che vive e spiega con la lucidità di un adulto, e Rosie (Eden Grace Redfield), più piccola ma non meno buffa della maggiore.
Alice si è separata dal marito (Austen, Michael Sheen, che afferma di voler essere più vicino a lei ma non fa nulla per concretizzare le sue parole) e sta cercando di inventarsi un futuro iniziando a lavorare come arredatrice di interni (in modo molto strambo dal momento che va in giro con dei collage che sembrano dei lavoretti di un bambino dell’asilo…).
Comunque, il titolo italiano 40 sono i nuovi 20 non rispetta il suo originale Home again, facendoci pensare che il film che vedremo sia una commedia sulle quarantenni che vivono come ventenni – argomento mai tanto attuale come in questi anni – mentre ci si ritrova davanti al racconto della crisi di età di una quarantenne che per pochissime ore prova a sentirsi ventenne, non riesce bene a gestire la situazione e deve scegliere cosa fare dopo questo suo ‘Ritorno a casa’ – che è appunto il titolo originale del film.

Infatti Alice, durante la sua cena per il suo quarantesimo compleanno, dopo aver sfogato un po’ della sua frustrazione e del suo senso di inadeguatezza con un bel pianto chiusa nel bagno del ristorante, si ubriaca con le sue amiche e continua i festeggiamenti con tre ragazzi conosciuti nel locale, tre ventenni spiantati che sono arrivati a Los Angeles per sfondare nel mondo del cinema. Harry (Pico Alexander), George (Jon Rudnitsky) e Teddy (Nat Wolff) hanno, infatti, girato un cortometraggio che ha avuto abbastanza successo e potrebbe essere la loro chiave di accesso ad Hollywood, rispettivamente come regista, sceneggiatore e attore (ma vi pare??? è come se un chirurgo cercasse di essere assunto da un ospedale esclusivamente con il suo anestesista e una delle sue infermiere…) Nonostante le loro camicie perfettamente stirate e i loro capelli ordinatissimi che potrebbero farvi pensare diversamente, i tre ‘artisti’ non hanno soldi né un posto dove stare e, anche se la differenza di età sconvolgerà Alice il giorno dopo, quella sera tra lei e Harry scoppia la passione. La festa continuerà nella ‘casa del ritorno’, un luogo che i tre fanciulli non abbandoneranno per un po’, soprattutto dopo aver scoperto che Alice è la figlia di un grandissimo regista ormai scomparso, tale John Kinney, e ricevuto anche l’assenso allo status di ospiti dalla madre di lei, Lilian (Candice Bergen), che li incontra il mattino dopo il fattaccio e li trova molto interessanti e talentuosi e meritevoli di aiuto.

Ma se tutta questa combriccola (Alice, i tre pivelli e le sue figlie) troverà un equilibrio, cosa succederà quando Austen, il marito di Alice, proverà anche lui a fare ritorno?

Hallie Meyers-Shyer dirige il suo primo film con il sostegno di sua madre, Nancy Meyers, regista affermatissima soprattutto nel genere commedia (ha girato, tra gli altri – e solo con questo ‘altri’ spiego la vastità della sua opera – Lo stagista inaspettato, What women want – Quello che le donne vogliono, Tutto può succedere – Something’s gotta give, Quando l’amore non va in vacanza, È complicato – che ha ottenuto tre nomination ai Golden Globe – e il mio adorato Soldato Giulia agli ordini, la sua opera prima che ha ottenuto tre nomination agli Academy Awards) che produce questa storia un po’ sbilenca dal punto di vista della scrittura, costruita attorno all’attrice protagonista, Reese Witherspoon appunto (perché gli altri li riconosciamo in quattro cinedipendenti e basta – e, btw, non mi dite che, conciato così, Michael Sheen è attraente), che non decolla come potrebbe. Sono presenti dei momenti esilaranti, soprattutto nelle scene che coinvolgono le bambine ma anche nella gestione delle problematiche lavorative di Alice, ma nel resto del tempo del racconto la recitazione resta sempre come l’accenno di sé, tutto galleggia in superficie e non riesce ad andare oltre il primo piano con sorriso stampato e il movimento di sopracciglia. E sinceramente, dalla figlia di una costruttrice di piccole grandi chicche – ossia  le commedie, prodotti spesso e ingiustamente considerati inferiori ai grandi drammi, dato che hanno la capacità di far ridere e riflettere, esasperando alcuni modi umani e poi riportando il tutto a una soluzione scontata ma anche rassicurante – ci aspettavamo molto molto di più.

Qui l’esilarante post anteprima con il mio amico Matteo, uno dei responsabili, tra le altre cose che fa nella vita, della pagina facebook CoolCuore.

40 sono i nuovi 20

Lo spettatore chiamato in causa è il mio amico Matteo D'Apolito <3 Crede che il destino di #40SonoINuovi20 sia il ciclo 'Tante Storie' di Canale 5. E voi lo avete visto?Home Again Movie Hallie Meyers-Shyer Reese Witherspoon Nat Wolff Jon Rudnitsky Pico Alexander Lake Bell Michael Sheen Candice Bergen Eagle Pictures(e se avete riso un po' in quest'intervista andate a dare un'occhiata alla pagina CoolCuore!)

Geplaatst door Uanema op dinsdag 24 oktober 2017